IL BERRETTO A SONAGLI

COMMEDIA IN DUE ATTI DI LUIGI PIRANDELLO
adattamento e regia di Ivana Demicheli

Il berretto a sonagli riprende le tematiche delle due novelle La verità e Certi obblighi e analizza i comportamenti sociali di un secolo fa, ma come tutte le opere pirandelliane conserva il suo carattere contemporaneo, perché i dilemmi dell’uomo non mutano nel tempo. L’amaro umorismo di Pirandello è pienamente evidente in questa commedia che denuncia l’ipocrisia ed il perbenismo delle apparenze.

La signora Beatrice Fiorica, gelosa e insoddisfatta, su consiglio della Saracena, donna del paese impicciona e giudicata di dubbia moralità, decide di denunciare al Delegato Spanò il tradimento del marito, cavalier Fiorica, con la moglie del suo scrivano Ciampa. Quest’ultimo, a conoscenza dei fatti, tollera la situazione purché resti salvo il suo "pupo", cioé la sua rispettabilità, la sua "faccia". Inutilmente Ciampa cerca di convincere la signora Beatrice a girare la corda "seria", quella che fa ragionare ed evita i disastri. Secondo la sua teoria, portiamo tutti in testa come tre corde d’orologio: "la seria, la civile, la pazza" che possiamo regolare nel rapportarci con gli altri a seconda delle situazioni e per civilmente districarci fra essere ed apparire, fra serietà e pazzia.

Beatrice, decisa a svergognare il marito, non lo ascolta e Ciampa, perfetto eroe pirandelliano, si ritrova schiacciato da quel berretto a sonagli, quel copricapo della vergogna intriso del suo onore macchiato, ostentato davanti a tutti. E' proprio il peso dell’apparire, del giudizio altrui che viene affrontato con grande crudezza e determinazione in questo testo. Salvare l’onore, solo questo conta.


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